Aumentano i prezzi e il servizio peggiora. L’inchiesta del Fatto Quotidiano

Con l’arrivo del nuovo anno, ci apprestiamo ad accogliere un nuovo aumento tariffario per l’invio delle nostre amate lettere e cartoline.

Era già successo negli anni scorsi che, nei primi giorni del nuovo anno, venissero applicati dei ritocchi al “listino prezzi” di Poste Italiane. Questa volta siamo stati più fortunati. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha infatti autorizzato Poste Italiane ad aumentare il costo per l’invio di lettere e raccomandate ma in due trance, con la seconda da completarsi solo dopo il 2016.

Ma a quanto ammontano questi ritocchi? In realtà le variazioni previste sono sostanziose se pensiamo che l’attuale francobollo da €0,70, utile per gli invii leggeri, passerà a €0,95 per un incremento di oltre il 35%. Stessa sorte è stata riservata per i prezzi delle raccomandate: dagli attuali €3,60 passeremo entro pochi mesi a €5,40 per un incremento del 50%.

Prezzi un pò più elevati giustificano un servizio postale in continuo miglioramento per quanto riguarda l’efficienza e la puntualità nella consegna. Non la pensa così Antonio Massari del Fatto Quotidiano che ha spedito lettere da diverse città, ma più della metà si sono perse. Lettera e cartolina spedita da Bologna non sono ancora pervenute: siamo al 23esimo giorno d’attesa. La cartolina spedita da Milano è stata consegnata il 20 dicembre, con un ritardo di due giorni, mentre non abbiamo notizia della lettera, anch’essa.

Da Sassari e Genova abbiamo una buona notizia per la lettera – ricevuta in soli tre giorni – ma restiamo in attesa delle due cartoline. Impegno mantenuto – in una settimana – da Palermo: missive giunte con sole 48 ore di ritardo. In sintesi: il 50 per cento della nostra corrispondenza non è stata recapitata.

La replica di Poste Italiane non si è fatta certamente attendere. “Avete riscontrato un disservizio – dice Celotti – e ce ne scusiamo. Ma spero vorrete evidenziare che 10 lettere su un traffico giornaliero di 15 milioni non può avere una valenza statistica: i nostri standard di velocità e affidabilità sono elevati”.

Insomma, a noi collezionisti non resta che guardare e sperare che almeno le vignette dei francobolli siano all’altezza del gusto artistico del nostro Bel Paese. Speriamo…

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Aumentano i prezzi e il servizio peggiora. L’inchiesta del Fatto Quotidiano ultima modifica: 2014-01-19T10:45:35+00:00 da Alessandro

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